La Commissione Europea ‘promuove’ la manovra economica presentata dal governo italiano, perché è “in linea” con le raccomandazioni europee. Per palazzo Berlaymont otto Stati membri della zona euro (su 17) sono considerati “in linea” con le raccomandazioni fiscali specifiche per Paese. La promozione dell’Italia viene accompagnata da qualche sorpresa, come quella recapitata sotto l’albero di Natale olandese.
Per la Commissione l’Olanda, storicamente Paese alfiere dei frugali e parte di quelli che sono sempre stati considerati i ‘primi della classe’ in Europa (come anche la Finlandia e la Germania), non è in linea con le raccomandazioni, poiché si prevede che la spesa netta (sia in termini annuali che cumulativi) sarà “superiore ai massimali”. Inoltre sotto la lente europea c’è anche il piano di medio termine presentato dagli olandesi.
I conti italiani
L’Italia, che da giugno è in procedura di deficit eccessivo, deve riportare lo stesso deficit sotto il 3% del Pil “entro il 2026” dice la Commissione Europea, che trasmetterà la sua raccomandazione al Consiglio. L’Italia “dovrebbe porre fine alla situazione di deficit eccessivo” in cui si trova. Di fatto, la raccomandazione non dovrebbe essere troppo difficile da attuare: secondo le previsioni della stessa Commissione, il deficit/Pil del nostro Paese dovrebbe scendere al 2,9% nel 2026. La spesa netta non dovrebbe crescere, in termini nominali e anno su anno, più dell’1,3% nel 2025 e più dell’1,6% nel 2026.
Promossi e bocciati
Facciamo un riepilogo delle pagelle Ue:
- I promossi: Grecia, Cipro, Lettonia, Slovenia, Slovacchia, Italia, Croazia e Francia sono “in linea con le raccomandazioni fiscali specifiche per Paese”, poiché si prevede che la loro spesa netta “rientrerà nei massimali”.
- I bocciati: Estonia, Germania, Finlandia e Irlanda per la Commissione “non sono pienamente in linea” con le raccomandazioni fiscali specifiche per Paese, in quanto si prevede che la loro spesa netta annuale (Finlandia, Irlanda) e/o cumulativa (Estonia, Germania, Irlanda) sarà superiore ai rispettivi tetti. Per questi stati saranno necessari “vigilanza” e “azioni adeguate” per garantire che i loro bilanci siano in linea con le raccomandazioni fiscali specifiche per Paese e con il nuovo quadro fiscale dell’Ue. Lussemburgo, Malta e Portogallo non sono pienamente in linea con le raccomandazioni anche se la loro spesa netta sia prevista entro i massimali: il motivo è che le rispettive manovre non eliminano gradualmente le misure di sostegno all’emergenza energetica entro l’inverno 2024-2025, come previsto nelle raccomandazioni specifiche per Paese. Infine, per la Commissione la Lituania rischia di non essere in linea con le raccomandazioni, poiché si prevede che la spesa netta (sia in termini annuali che cumulativi) supererà i tassi che la Commissione considererebbe “un primo passo adeguato” nell’attuazione del nuovo quadro di governance economica
Promosso anche il piano italiano a 7 anni
La Commissione Europea promuove, oltre alla manovra economica per il 2025, anche il piano strutturale di bilancio a medio termine presentato dal governo italiano, che si estende su un periodo di sette anni, il massimo previsto dal nuovo patto di stabilità. Nonostante il piano di rientro dal debito sia stato approvato, Valdis Dombrovskis ha avvertito che i progressi verranno monitorati nel contesto del semestre europeo. L’esecutivo Ue ha concluso la valutazione di 21 dei 22 piani presentati dagli Stati membri: dei 21 piani valutati, venti soddisfano i requisiti del nuovo patto di stabilità e stabiliscono un percorso fiscale “credibile” per garantire che il livello del debito dei rispettivi Stati sia messo su un percorso discendente “sostenibile” o mantenuto a livelli “prudenti”.
Si tratta, in particolare, di Croazia, Cipro, Repubblica Ceca, Danimarca, Estonia, Finlandia, Francia, Irlanda, Grecia, Italia, Lettonia, Lussemburgo, Malta, Polonia, Portogallo, Romania, Slovacchia, Slovenia, Spagna e Svezia. Per questi Stati membri la Commissione raccomanda al Consiglio di approvare il percorso di spesa previsto nei piani. Nel caso dell’Olanda, la Commissione ha proposto al Consiglio di raccomandare un percorso di spesa netta “coerente” con le informazioni tecniche trasmesse dalla Commissione a giugno.
La Commissione “sta ancora valutando” il piano a medio termine dell’Ungheria. Per cinque dei 20 piani a medio termine valutati positivamente dalla Commissione, il percorso di spesa netta si basa su un’estensione del periodo di aggiustamento da quattro a sette anni, grazie ad una serie di impegni di riforma e di investimento inclusi nei piani. L’estensione vale per i piani di Finlandia, Francia, Italia, Spagna e Romania.
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