Nei giorni scorsi a Todi, si è accesa la polemica politica dell’opposizione sulle iniziative del Comune per le festività natalizie, con riferimento al ritardo di programmazione di quest’anno e alle modalità di assegnazione delle iniziative avvenute negli anni precedenti.
Su questi temi i gruppi consiliari del Comune di Todi, Civici Todi, Sinistra per Todi e Partito Democratico, hanno tenuto una conferenza stampa questa mattina presso la sala Giunta del Comune.
Le opposizioni hanno messo in evidenza che la Giunta Ruggiano avrebbe amministrato “senza un budget prestabilito, adattandosi mese per mese; quindi, senza programmi a medio / lungo termine, ossia in maniera estemporanea.”
“La riprova, hanno detto in conferenza stampa, è evidenziata da varie vicende, a partire da una manifestazione di interesse per l’organizzazione delle manifestazioni di Natale presentata a novembre, in estremo ritardo, con un budget di 70.000 euro, che ha visto la partecipazione di un solo soggetto, la cui offerta è stata scartata in quanto ritenuta inadeguata”.
“La Direttiva di Giunta del 25/11 – dicono – dove a pochi giorni dall’inizio del periodo Natalizio, dà mandato agli uffici di acquisire una fornitura di luci artistiche per la piazza di Todi, con una spesa di 60.000 euro, rimandandone il pagamento al 2025, con 12 rate mensili. Una operazione, a parere nostro, ai limiti della legalità o della correttezza contabile, sia con riferimento alla copertura che alla correttezza della imputazione, sulla quale verranno chiamati ad esprimersi i Revisori dei conti e la stessa Corte dei Conti.”.
Qualche giorno fa è stata pubblicato sul sito del Comune il programma delle iniziative natalizie (in allegato), a cui si aggiunge la notizia dell’installazione di una pista di pattinaggio in piazza del Popolo e l’accensione delle luminarie, curate da Enel X per valorizzare i Palazzi Comunali, il Palazzo dei Priori e il Duomo.
Secondo i Gruppi di opposizione, “l’estremo ritardo nell’organizzare le manifestazioni e lo stop dato dagli uffici a proposte giudicate inadeguate, ha portato ad una ricerca affannosa di soldi e di soggetti in grado di organizzare addobbi, attrazioni e luci.
Il risultato è un programma pubblicato a fine novembre, che presenta solo manifestazioni collaterali organizzate dalle varie associazioni del territorio. D’altronde appare improbabile che una campagna pubblicitaria iniziata a fine novembre sarebbe servita a qualcosa.
A chi potrà giovare un periodo natalizio organizzato in questo modo? Quale beneficio ne trarranno la città, ossia i cittadini, le attività ed i commercianti? Quale il ritorno in termini di turismo, considerate anche le manifestazioni organizzate dalle città umbre nostre dirette concorrenti?”.
Le forze di opposizione, quindi, “propongono un radicale cambio di strategia che veda al centro della programmazione degli eventi la società civile, il mondo dell’associazionismo e delle rappresentanze di categoria.
Lo strumento è la Consulta delle Associazioni che, grazie anche alla nostra opera di sensibilizzazione, si è costituita nel 2023 nel rispetto del pluralismo e con il coinvolgimento di tutte le associazioni che animano la vita tuderte e che quindi, ora, è in grado di rappresentare al meglio questi mondi.
Nei mesi scorsi abbiamo messo in evidenza il tema della tassa di soggiorno che, regolamento alla mano, almeno per la metà dovrebbe costituire la fonte delle iniziative culturali e di promozione del territorio, da adottare, appunto, sentite le associazioni e le organizzazioni di categoria, una modalità che sino ad ora non è stata mai attuata, in evidente spregio del Regolamento.
Appare indifferibile l’organizzazione di una cabina di regia, una sorta di Ufficio di Piano, che sia in grado di gestire e programmare, con il dovuto anticipo, le manifestazioni culturali e di intrattenimento strategiche, la promozione, mediante un budget congruo e prestabilito”.
“Un’ultima parola – concludono le opposizioni – va spesa sulle grandi manifestazioni: è il tema del Todi Festival e, più di recente, dell’Umbria Cinema Festival.
È ora di tirare una linea di demarcazione ed individuare, in maniera definitiva, quanto e come tali manifestazioni incidano sull’economia e sull’immagine della città e del territorio.
Questo non in un’ottica di necessaria diminuzione del budget o di sacrificio, ma per capire se quanto è stato fatto sino ad ora sia adeguato rispetto agli obiettivi prefissati, in modo che le risorse impegnate non costituiscano solo una spesa, ma un investimento”.
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