Imprese femminili in Veneto in calo: -0,9% dal 2020, ma crescono le società di capitale


In Veneto, nel 2024, risultano attive 87.070 imprese femminili, con una riduzione dello 0,9% rispetto al 2020 (831 attività in meno). Le imprese a guida femminile costituiscono il 20,8% del totale regionale, una quota inferiore rispetto alla media nazionale del 22,7%. Il dato emerge dall’analisi di Unioncamere del Veneto, che evidenzia una tendenza in calo negli ultimi anni, dopo il picco del 2021 con 88.672 imprese. Tuttavia, il numero resta superiore a dieci anni fa, quando nel 2014 si attestava al 19,8%.

A livello territoriale, il Veneto concentra quasi il 70% delle imprese femminili del Triveneto, superando nettamente il Trentino-Alto Adige (19.581 imprese) e il Friuli Venezia Giulia (19.870). Su scala nazionale, la regione si colloca al quinto posto per numero di imprese femminili, dopo Lombardia (160.991), Campania (118.627), Lazio (111.998) e Sicilia (92.814). Tuttavia, in termini di incidenza dell’imprenditoria femminile sul totale delle imprese attive, il Veneto si posiziona al terz’ultimo posto, precedendo solo Lombardia (19,9%) e Trentino-Alto Adige (18,7%). Il Molise guida la classifica nazionale con un’incidenza del 27,8%.

I settori economici con maggiore presenza femminile vedono al primo posto il commercio all’ingrosso e al dettaglio, che rappresenta il 21,2% delle imprese femminili, con 26.828 aziende attive in Triveneto. Seguono l’agricoltura, silvicoltura e pesca (17% con 21.510 imprese), le altre attività di servizi (13,7% con 17.343 aziende) e il comparto della ristorazione e dell’alloggio (12,57% con 15.915 imprese).

L’analisi delle forme giuridiche mostra una predominanza delle imprese individuali, che rappresentano oltre il 65% delle imprese femminili in Veneto. Tuttavia, a trainare lo sviluppo sono le società di capitale, che hanno registrato un aumento del 2,6% rispetto al 2023.

Crescita delle imprese femminili straniere: secondo il report, la spinta maggiore all’imprenditoria femminile proviene dalle imprenditrici straniere. Le aziende a conduzione femminile di origine comunitaria sono cresciute del 2,2%, mentre quelle extracomunitarie hanno registrato un aumento del 2,1%.





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